Con quest’ulteriore relegazione dell’FCL, sodalizio faro per lo meno in ambito regionale, oltre che onusto di gloria, il nome della città sparisce dalla geografia nazionale degli sport di squadra capaci d’attirare almeno 50 appassionati per ogni singolo evento a cui partecipano.

Esempio unico, nella Confederazione, per una realtà di quasi 60’000 abitanti, considerato l’agglomerato urbano (checché se ne pensi al di là di Maggia e Ramogna). Un tipo d’eccezione alla quale siamo comunque tristemente abituati se si considera, ad esempio, che l’area è anche la sola di una tale portata demografica non direttamente collegata alla rete autostradale o non raggiungibile in treno dai maggiori centri d’Oltralpe senza cambi.

Eppure, per quanto annunciata, è una morte che si verifica nell’indifferenza più totale, sia da parte della stampa cantonale -come sempre impegnatissima, un giorno sì e l’altro pure, a osannare le imprese di certuni e (assai meno, però) a piangere sulle miserie di altri- sia sul piano locale, il che è ancor peggio.

Addio caro, amato, vecchio Locarno.

 

Written by traminnumarsett

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